Posso fare attività fisica ?
Questa è una domanda che i pazienti fanno spesso e la risposta è relativamente semplice “si può fare attività fisica ed è utile fare tutta l’attività fisica possibile”. La fatica e l’affaticabilità (comparsa dei sintomi con l’esercizio) che il paziente ha sperimentato durante le prime fasi di malattia fanno sì che nella mente del paziente si instauri l’idea che l’attività fisica peggiori la malattia e faccia comparire i sintomi. In realtà la fatica compare con il movimento nei muscoli che sto sottoponendo ad esercizio fisico per un difetto della trasmissione nervo-muscolo se la malattia non è compensata o non è ancora trattata ma non peggiora la malattia in sé. Anche il decorso della malattia non è peggiorato dall’esercizio fisico. Il paziente ben trattato e in remissione dovrebbe invece fare tutta l’attività fisica possibile per almeno 3 motivi:
1) l’attività fisica è necessaria per mantenere un muscolo trofico e tonico. I muscoli perdono rapidamente il loro trofismo (dimagrimento muscolare) in seguito al non uso. Tutti noi abbiamo avuto esperienza ad esempio dell’atrofia che subisce un muscolo di un braccio dopo essere stato ingessato per soli 20 giorni per una frattura. Un muscolo ipotrofico (magro) sarà anche maggiormente sensibile agli anticorpi anti-recettore dell’acetilcolina ed andrà incontro ad affaticamento più velocemente e per esercizi di minor entità.
2) l’attività fisica, oltre ad essere salutare in sé, contrasta molti degli effetti collaterali della terapia con corticosteroidi. I corticosteroidi (vede scheda specifica) possono causare aumento del peso, miopatia (con dimagrimento dei muscoli delle cosce), ipercolesterolemia e osteoporosi. Tutti questi importanti effetti collaterali possono essere ridotti e contenuti con un adeguata e costante attività fisica.
3) l’attività fisica è utile al medico e al paziente per capire se la malattia è ancora attiva oppure no. Se il paziente per paura della fatica o di eventuali ricadute riduce di molto l’attività fisica è difficile capire se la malattia è completamente in remissione o meno. E’ importante se il paziente lo desidera mettersi alla prova per valutare se la malattia è sotto controllo e se è possibile tornare ad un attività fisica come prima della malattia con notevoli vantaggi sia fisici che mentali. E’ importante privilegiare l’attività fisica moderata aerobica eventualmente con adeguati periodi di riposo.
Nei pazienti che presentano sintomi è invece possibile fare attività fisica privilegiando esercizi brevi con un adeguato riposo e recupero tra un esercizio e il successivo. E’ tipico della miastenia recuperare la forza con il riposo. Altra possibilità è esercitare muscoli non coinvolti dalla malattia (un paziente con miastenia oculare può fare senza problemi esercizi per braccia e gambe ma avrà difficoltà a fare sport che necessitano di una buona visione). Se in un paziente la sintomatologia è limitata agli arti inferiori nulla vieta di effettuare esercizi con gli arti superiori. Nei pazienti con anticorpi anti-MuSK che rapidamente sviluppano atrofia dei muscoli bucco-facciali è importante, una volta raggiunta la remissione farmacologica, esercitare e rafforzare anche questi muscoli eventualmente con l’aiuto di una logopedista. Una ginnastica respiratoria è importante in pazienti in remissione o ottimo compenso ma che hanno avuto una crisi o una riesacerbazione miastenica con dispnea o che ha necessitato terapie invasive.