Gli Anticolinesterasici
Gli Anticolinesterasici sono una classe farmacologica di molecole in grado di legarsi all’enzima acetilcolinesterasi, inibendone l’attività. L’acetilcolinesterasi è in grado di degradare l’acetilcolina in colina e acido acetico, ed è costituito da più di 500 amminoacidi. Inibendo tale enzima, pertando, gli Anticolinesterasici portano a un aumento dell’acetilcolina che agisce a livello nervoso, determinando bradicardia, ipotensione, broncocostrizione e contrazione muscolare prolungata. Possono agire come inibitori reversibili o irreversibili e sono utilizzati in campo farmacologico nel trattamento dell’Alzheimer o come antidoti per avvelenamento da anticolinergici.
Nel trattamento del paziente con miastenia, gli Anticolinesterasici vengono utilizzati come terapia sintomatica per il controllo dei sintomi, pur non alterando la patologia sottostante. Inoltre, benché si osservi una risposta a questi farmaci nella quasi totalità dei soggetti con miastenia gravis, la loro efficacia e il dosaggio ottimale variano da soggetto a soggetto, e raramente riescono ad alleviare tutti i sintomi. A questo bisogna aggiungere che il paziente miastenico può diventare refrattario a questi farmaci.
La piridostigmina è uno dei farmaci più comuni di questa classe, ed è il farmaco più utilizzato nel trattamento iniziale della MG. Aumenta i livelli dell’acetilcolina in corrispondenza dei recettori neuromuscolari, migliorando la contrazione dei muscoli e quindi agendo sui sintomi della malattia. L’effetto del farmaco inizia dopo 30-45 minuti dall’assunzione e termina dopo circa 3-4 ore, per cui sono necessarie più dosi nel corso della stessa giornata.
I farmaci anticolinesterasici sono generalmente ben tollerati e dopo aver valutato la risposta clinica la posologia del dosaggio viene adattata in base alle esigenze e allo stile di vita del paziente, anche se è fortemente sconsigliato un aumento di dosaggio indiscriminato, che può causare un peggioramento clinico (crisi colinergica). Crampi muscolari e addominali, diarrea, aumento della salivazione e delle secrezioni bronchiali sono tra gli effetti collaterali più comuni, che generalmente tendono a scomparire con la riduzione del dosaggio.
I farmaci anticolinesterasici non sono indicati per le persone con anticorpi anti-MuSK, nelle quali gli effetti collaterali sono particolarmente accentuati.